L'Assessore Centorrino incontra le Parti Sociali, ma tra scoop mediatici e false partenze, sulla formazione professionale l'ordine sembra "Facite ammuina!"

L'Assessore Centorrino incontra le Parti Sociali, ma tra scoop mediatici e false partenze, sulla formazione professionale l'ordine sembra "Facite ammuina!"
gen 18

L’Assessore Centorrino, ieri, dopo la falsa partenza dell’11 gennaio e qualche fibrillazione sulla stampa nei giorni scorsi, ha incontrato le Parti Sociali e i Sindacati per affrontare i problemi della formazione professionale.

Nel corso dell’incontro, la Flc e la Cgil hanno dovuto prendere atto che l’Assessore Centorrino continua a pensare che la crisi del sistema della formazione professionale sia risolvibile senza assumere drastiche decisioni e intervenire coraggiosamente anche con scelte impopolari.

Infatti, chiede alle parti sociali una tregua e si propone di recuperare ulteriori risorse dal bilancio – e per questo gli serve – la “pace sociale”.

Si propone  – lo ha già annunziato altre due volte – di statuire, questa volta entro venerdì, un accordo con l’Inps che consenta deroghe e rateizzazioni dei debiti degli enti gestori se questi sono causati da errori, omissioni o ritardi della amministrazione.

Ma non dice cosa farà invece degli enti che hanno situazioni disastrate non create dai ritardi della amministrazione ma dalla dissennata politica delle assunzioni e del personale, come il Cefop, l'Aram o l'Ancol e molti altri, che non applicano il contratto o lo disattendono quotidianamente nascondendosi dietro "le responsabilità ndella regione".

Grazie all’intesa con l’Inps ipotizza di monitorare anche il debito previdenziale dei lavoratori del settore, per verificare qual è il bacino dei lavoratori prossimi alla quiescenza che potrebbero essere oggetto di accompagnamento alla pensione. Ma non dice che per fare questo servono soldi, e che, secondo gli osservatori più accreditati delle politiche finanziarie della Regione Siciliana, sono proprio quelli che mancano.

Afferma di volere ricorrere alle risorse comunitarie per colmare il disavanzo che si prospetta per l’anno 2011 appena cominciato. Ma le risorse comunitarie provocano quei problemi di rendicontabilità della spesa e che si stanno evidenziando anche nella filiera degli sportelli multifunzionali, e senza gli opportuni strumenti correttivi che devono essere legiferati dall’Assemblea regionale, sono di difficile utilizzo, se non si fanno modifiche agli atti regolamentari, o non si cofinanzia la spesa.

Propone di istituire nuovamente la Commissione regionale della formazione professionale, luogo dove concertare le decisioni e concordare gli atti amministrativi con le parti sociali del settore.

Ma non dice che si corre il rischio di scambiare la pratica della concertazione – sulle cui esperienze, anche le migliori, sono già stati avanzati tanti dubbi – con quella del “consociativismo”, tale e quale a quello al quale vanno imputate gran parte delle odierne storture.

Propone l'istituzione di gruppi di lavoro ristretti, ma sono ormai mesi che nella regione non si fa' altro che riunire "tavoli tecnici" che oppure non producono nulla, o, nel migliore dei casi producono documenti e accordi che vengono immediatamente disattesi perchè manca la volontà della politica e l'autorevolezza della amministrazione per applicarli.

Ritiene di potere utilizzare tutti i soldi appostati sul bilancio della regione per i primi tre mesi, in deroga alle norme sul bilancio che ne prevedono l’utilizzo in dodicesimi, ma non dice che nello stesso incontro questa sua affermazione ha suscitato la perplessità dello stesso Dirigente generale del Dipartimento Istruzione.

E, se, per ipotesi non così peregrina, il governo non dovesse farcela a superare le temperie dell’approvazione del bilancio, con quali risorse  sopravviverebbe il sistema della formazione?

Afferma, paternalisticamente, e assumendo un ruolo improprio per una amministrazione, che deve applicare e fare applicare le regole,  di volere tutelare tutti i lavoratori del sistema assunti fino al 2008, ma non indica credibilmente quale sarebbe lo strumento della tutela; parla di allocazione in  altri settori, ma quei settori sono di per se in crisi, e sono "pubblici", e allora, come effettuare il transito, e a carico di quali finanze?

La Flc ricorda all’assessore che le crisi acute o croniche che siano, si curano a partire da una buona diagnosi e con interventi talvolta drastici. Quella della formazione professionale è ben più che una crisi acuta, è una situazione che rischia di divenire irreversibile ed in fase, se è lecito usare una metafora “forte”, che appare “terminale”.

Alla società siciliana, ai giovani in cerca di occupazione, alle aziende che arrancano ma sono in cerca di operatori, a quelle che chiudono e devono riallocare i propri dipendenti cassintegrati in deroga o in mobilità, ai moltissimi lavoratori del settore, che chiedono di sapere cosa sarà di loro, non  possono bastare solo le promesse, perché con le promesse non si possono fornire i servizi, pagare gli stipendi, i fornitori, i conti della spesa.

Anche la vicenda apparentemente marginale dell’iscrizione all’Elenco ad esaurimento è sintomatica: una cosa certamente utile come il censimento degli operatori dipendenti dagli enti, che poteva essere fatta dall’amministrazione attraverso gli ispettorati del lavoro o altri uffici periferici, viene scaricata sui singoli lavoratori.

Negli atti e nella modulistica, approssimazioni, imprecisioni, incongruenze e discrasie dalle indicazioni, dal decreto, fino alla lista dei documenti nella quale venivano indicati documenti non più previsti dalla normativa già da alcuni anni, insomma, una serie di strafalcioni.

Oggi, dopo un “errata corrige”, una prima proroga e una infinità di quesiti posti dai lavoratori, incerti su come compilare una domanda “bloccata” e nella quale solo con difficoltà si può descrivere la propria “vita lavorativa”, sui lavoratori si scaricano anche costi economici per la produzione di certificati che non è sempre possibile ne’ opportuno autocertificare.

Dopo la creazione di tante molteplici aspettative, la notizia data ai margini della riunione con le parti sociali: forse la procedura verrà modificata, forse sospesa.

Sembra, da queste considerazioni, che l’amministrazione guidata dall’Assessore Centorrino e dai suoi collaboratori, per non essere criticata per non avere agito per tempo, si comporti come era previsto dai regolamenti della Real Marina del Regno delle due Sicilie, quando, durante le ispezioni delle alte autorità del regno sui legni e sulle navi, per dare una immagine di attività frenetica e vitale.

All’ordine di:  Facite ammuina!!!: tutti chilli che stanno a prora vann’a poppa, chilli che stann’a poppa vanno a prora; chilli che stann’a dritta vann’a sinistra, chilli che stann’a sinistra vann’a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ncoppa, tutti chilli che stann’ncoppa vann’abbascio, passanno tutti p’o stesso pertuso; chi nun tiene nient’a ffa , s’aremeni a ‘cca e a ‘lla.”

Con Ennio Flaiano, verrebbe da dire "la situazione ... è grave ma non è seria", e invece vorremmo ritornare seri, perchè lo impone il momento di grave disagio che vivono i lavoratori della formazione professionale come di altri settori produttivi e comparti contrattuali in Sicilia e nel resto del mondo, e vorremmo ricordare all’Assessore Centorrino, all’Assessore Piraino, ma ancor di più al Presidente Lombardo ed alle forze che lo sostengono che per ricomporre per davvero i cocci di questo sistema, occorre governarlo e non solo fare promesse.

Governandolo, renderlo compatibile con la disponibilità delle finanze pubbliche; renderlo produttivo e funzionale alla occupazione ed allo sviluppo locale; non consentire più regalie e prebende ai potenti e ai loro amici.

Archiviando per sempre la quotidiana disattenzione del diritto degli operatori, mettendo invece le loro professionalità al servizio della società siciliana.

Potenziando le professionalità dei lavoratori, la capacità dei soggetti gestori: questa è la vera sfida che ritenevamo il Governo volesse affrontare, con vero spirito riformatore, quando, a settembre del 2009 abbiamo sottoscritto con Lombardo un protocollo d'intesa che ritenevamo importante.

Ma ci sarà oggi chi vuole mettersi davvero al servizio dei cittadini siciliani sposando questa dura battaglia di moralizzazione e di razionalizzazione, con coraggio, a partir dalla dichiarazione di crisi del settore che la Flc e la Cgil hanno più volte sollecitato al Presidente della Regione?

Formazione professionale | 18/01/2011

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